"Vorrei una vita da film". 


A chi di noi non è mai capitato di dirlo o anche solo pensarlo, forse è una delle poche che ci accomuna tutti. 
Infatti la nostra vita è proprio un film, noi ne siamo i protagonisti e molte persone, lungo il percorso, entrano a fare parte del cast. 
Tenendo la metafora cinematografica di fondo, possiamo riconoscere che in noi i disagi ei problemi psicologici insorgano quando le varie sceneggiature che si intrecciano non seguono la stessa trama. Ad esempio nella fine di una relazione ciò che maggiormente addolora è che spesso non avviene all'unisono nei rispettivi copioni. Uno dei due vorrebbe continuare ad avere l'altro nella propria vita mentre l'altro ha deciso che è arrivata la fine per quel personaggio. Quindi in un film si continua inutilmente a ideare nuove scene, nell'altro si è già andati avanti. Ciò che aiuta a superare questi momenti è cambiare il presupposto di base, cioè che noi siamo i registi della nostra vita, che lavoriamo con unico attore sempre presente sul set: noi stessi. Tutti gli altri che ne entrano a far parte cambieranno, si trasformeranno, se ne andranno, e il protagonista ha il compito di tirare fuori il suo essere poliedrico da vero artista capace di riadattarsi alla nuova scena e al nuovo cast. Il nostro produttore è la vita, sapersi piegare al suo volere consentire di rimanere in concorso.

Dott.ssa Schilirò Barbara Maria Rita

" Com'era Parigi? ". " Parigi è camminosa " Così F. 7 anni, tornato da un viaggio con la propria famiglia definisce la città che ha visitato. CAMMINOSA è un neologismo che apre alla riflessione, le città, i viaggi, l'esperienze sono fatte di passi. La nostra vita è camminosa. L'augurio, per le festività ormai imminenti, è che questi giorni che vivremo possano essere ricchi di passi che lascino tracce lungo il percorso che stiamo compiendo. Una spinta ad andare avanti e scoprire via via il nostro cammino. Buone feste!

 

Disallineamenti...

L'altalena gioco da bambini che non conosce età, forse perché metafora della vita; in un momento ti sospinge in alto e ti fa sentire l'ebbrezza del vento e dell'altezza e poi ti riporta giù, in un andirivieni di emozioni e sensazioni. È un gioco che si può fare da soli, imparando a slanciarsi, ma che insegna, sin da bambini, la fiducia nell'Altro, in un totale abbandono a lasciarsi andare. Molto più appagante ed emozionante quando si ha accanto qualcuno con cui giocare, un compagno, una compagna; abbastanza vicino per toccarsi e abbastanza distante per non invadere il confine di soggettività. Confine che non va oltrepassato per non scoprire il segreto che ognuno porta dentro di sé. Cosa succede se però c'è un disallineamento di seduta? Il gioco perde slancio e tutto si complica.

Nati per vincere ( è il titolo di un famoso libro di analisi transazionale. ) E poi che succede? Sta proprio lì la differenza, in tutto quello che ci succede da quando veniamo al mondo in poi. Non sono tanto le esperienze che viviamo ma il colore con le quali le tinteggiamo. Ora ci sono persone che hanno tavolozze ricche di tanti colori e sfumature e poi c'è chi, invece, ha solo il bianco e il nero una dicotomia rigida che spinge spesso a stare male. il nero diventa il colore che il più delle volte si ritrovano ad utilizzare, anche perché dimenticano di avere con sé anche il bianco. La luce bianca attraversando un prisma grazie al principio della rifrazione si separa nei colori che la costituiscono generando un arcobaleno. Quel prisma è dentro di noi, a volte è solo necessario che qualcuno ci guidi a ritrovarlo. Aver vissuto in un mondo buio, per un lungo periodo, fa aver timore della luce. Ci si convince che serve molto tempo per ritrovarla. A volte, invece, basta creare il giusto varco per permettere alla luce di tornare a splendere dentro e riscaldare.

Vero o falso, giusto o sbagliato, buono o cattivo sono tutte dicotomie che non esistono perché prive di un fondamento assolutistico e universale. Eppure c'è chi vive credendo di conoscerne il significato profondo e unico. Crede di avere certezze di essere il detentore di un sapere. La nostra vita oscilla costantemente tra due poli contrastanti, come il movimento di un pendolo che si muove nel suo moto perpetuo da una parte a l'altra. Ciò che è vero in un momento può essere falso in un'altro. Una continua instabilità che crea movimento che genera Vita.

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